torna alla home page di Alvec

Torna alla home page... Data Odierna: 5 Maggio 2024   
L’INTERPORTO QUADRANTE EUROPA INCROCIO DEI CORRIDOI EUROPEI I E V: QUALI PROSPETTIVE DI SVILUPPO?

MARTA BERTUCCO
nata il 27/04/1985
residente a Verona in Via Agostino Guerrieri, 44
cell.: 3474604824

Titolo della tesi: L’INTERPORTO QUADRANTE EUROPA INCROCIO DEI CORRIDOI EUROPEI I E V: QUALI PROSPETTIVE DI SVILUPPO?
Tesi in ECONOMIA DEI TRASPORTI E DELLA MOBILITÀ
Relatore: Chiar.mo Prof. CESARE E. SURANO
Data di Laurea: 24/07/2009
Votazione finale: 93/110
_______________________________________________________________

1.1 Interporto Quadrante Europa
L’Interporto Quadrante Europa è costituito dal complesso delle strutture edilizie, delle infrastrutture e degli spazi aperti circostanti, organizzati per l’esercizio delle attività di Logistica Integrata, Direzione, Organizzazione e Promozione delle attività di interscambio relative a prodotti, beni e servizi. La legge 240/90 definisce l’interporto come "un complesso di strutture e servizi integrati finalizzati allo scambio di merci tra le diverse modalità di trasporto, comunque comprendente uno scalo ferroviario idoneo a formare o ricevere treni completi ed in collegamento con porti, aeroporti e viabilità di grande comunicazione".
Il Quadrante si trova in una posizione strategica, all’incrocio dell’autostrada del Brennero e Serenissima, delle corrispondenti linee ferroviarie, dei Corridoi transeuropei (TEN-T) I e V ed è collegato con l’aeroporto Catullo di Villafranca. Grazie alla sua collocazione è diventato un punto d’incontro per il trasporto merci stradale, ferroviario e aereo, sia nazionale che internazionale. L’Interporto si occupa soprattutto di traffici merci internazionali provenienti e diretti verso Germania, Francia, Spagna e Paesi dell’Europa dell’Est. Il Quadrante Europa è collegato con il canale fluvio-marittimo Milano-mare Adriatico tramite l’interporto di Rovigo, e al mar Tirreno tramite un’intesa con il sistema portuale di La Spezia-Livorno.
Il Quadrante Europa, dunque, connette tra di loro le diverse modalità di trasporto, fornisce l’accesso ai Corridoi transeuropei, raggruppa le aziende di trasporto e offre servizi telematici. È un sistema organico e integrato di servizi logistici efficienti, tali da poter essere definito come "freight village" (città delle merci) o "Parco di Attività Logistiche" in cui svolgono la loro attività oltre 100 aziende con 4000 operatori.
Nell’Interporto veronese si realizza circa il 30% di tutto il traffico combinato italiano e oltre il 50% del traffico internazionale combinato. (1)
L’Interporto è completamente cablato con una rete telematica, che garantisce agli operatori servizi di trasmissione dei dati e di immagini nonché l’accesso alle banche dati internazionali in tempo reale. Il Quadrante Europa, inoltre, opera in rete attraverso U.I.R. (Unione Interporti Riuniti) con gli interporti italiani di rilevanza nazionale e, attraverso EUROPLATFORMS, con quelli di rilevanza europea.
Il Quadrante Europa è organizzato in maniera molto strutturata in cinque poli principali, con professioni e funzioni complementari, ma autonomi nel loro funzionamento e nella loro struttura finanziaria: Volkswagen Group S.p.A. (Centri Logistici), Magazzini Generali, Centro Spedizionieri, Terminal per il trasporto combinato gestito da Terminali Italia e Verona Mercato.Il polo agro-alimentare costituisce una realtà autonoma all’interno del Quadrante e, nel medio periodo, presenta un’attività abbastanza stabile. Il polo logistico e il terminal per il trasporto combinato, invece, presentano una domanda in espansione delle attività e di rinnovo delle strutture ad esse collegate. "Nonostante la crisi economica mondiale che ha colpito anche il settore dei trasporti, i segnali relativi al 2009 sono incoraggianti", afferma Flavio Zuliani, presidente del Consorzio ZAI. Grazie all’evoluzione della logistica e del trasporto combinato sono necessarie strutture operative di dimensioni sempre maggiori ed è importante che il terminal effettui anche altre attività che non siano riferibili solamente alla movimentazione delle Unità di Carico Standardizzate. Tutto ciò può avvenire attraverso un costante adeguamento delle infrastrutture e con la sinergia di tutte le sue parti, elementi che renderebbero l’Interporto ancora più competitivo sia a livello nazionale che internazionale.
A questo scopo è stato elaborato dalla ZAI un "Masterplan del Quadrante Europa" e gli obiettivi che questo Piano si propone di raggiungere all’interno di quest’area sono innanzitutto la separazione tra la viabilità di accesso all’area e la viabilità interna di attraversamento. Via Sommacampagna, infatti, costituisce sia un punto di collegamento con i centri urbani sia un punto d’accesso all’Interporto. Si deve fare in modo che il Quadrante Europa sia posto in relazione solamente con la tangenziale, le bretelle di collegamento autostradale e con la dorsale occidentale San Massimo–Marangona–Strada dell’Alpo. Gli interventi sulla viabilità sono dettati soprattutto dalla necessità di avere aree recintate e protette, con accessi e uscite controllate. L’obiettivo di un’area logistica così organizzata e protetta è in contrasto con il mantenimento dei nuclei abitativi presenti in quella zona, ed è previsto, di conseguenza, il loro trasferimento nella zona di Madonna di Dossobuono.
La superficie sulla quale si estende il Quadrante Europa è destinata a raddoppiare, passando dagli attuali quattro milioni di metri quadrati agli otto milioni di metri quadrati. Vito Giacino, assessore all’urbanistica, ha dichiarato che il Comune di Verona sta infatti aiutando l’Interporto con piani urbanistici che ne garantiscano la crescita nei prossimi anni, e sta preparando un altro piano per consentire un’ulteriore espansione e nuovi insediamenti che andranno a "sbloccare" l’area della Marangona.
Dal punto di vista operativo, nell’area interportuale è stato realizzato un nuovo terminal ferroviario, inaugurato l’1 ottobre 2009. L’investimento è stato realizzato dal Consorzio ZAI e da R.F.I., per un ammontare di 50 milioni di euro. Il terminal permetterà di passare dalle attuali ventitre coppie di treni in transito a quarantatre e giungere, in futuro, a novanta. Flavio Zuliani ha inoltre affermato che è previsto l’ampliamento dell’Interporto di oltre 250.000 metri quadrati coperti a partire da fine 2009, e che si sta cercando un accordo con il Settore Urbanistica del Comune di Verona per ottenere un ampliamento di 100.000 metri quadrati in ZAI Due Bassona.

1.2 Valutazioni conclusive
L’Interporto, proprio per la sua posizione strategica, rappresenta un punto d’incontro per il trasporto merci stradale, ferroviario e aereo.
Data la posizione strategica di questa infrastruttura come centro di smistamento delle merci da e per il Nord Europa, è necessario consolidare ulteriormente la sua posizione anche a livello internazionale, cercando di attrarre nuovi traffici e stipulare alleanze e collaborazioni con gli altri interporti nazionali e internazionali. Così facendo i traffici di merce aumenteranno notevolmente e il Quadrante Europa sarà costretto ad aumentare la propria superficie con la costruzione di ampi capannoni che siano conformi agli standard europei e che siano in grado di rispondere alle esigenze dei prestatori di servizi logistici e dei gruppi di distribuzione. È dunque necessario che il Quadrante Europa disimpegni i terreni adibiti al deposito di autovetture (ora gestiti da Volkswagen Group S.p.A.) per consentire lo sviluppo di nuovi magazzini logistici, e che continui a sviluppare ulteriormente il suo core business, cioè il trasporto combinato gomma-rotaia.
L’Interporto veronese, data la vicinanza con gli interporti "limitrofi" di Bologna e Padova, deve far fronte alla concorrenza di questi ultimi e cercare di migliorare continuamente i servizi che offre.
Il Masterplan elaborato dal Consorzio ZAI prevede la creazione di un’area logistica con accessi controllati e la separazione tra la viabilità di accesso all’area interportuale e la viabilità di attraversamento. Tutto ciò comporterebbe il trasferimento dei nuclei abitativi nella zona limitrofa di Madonna di Dossobuono. Si ritiene che questo non sarà un obiettivo facile da realizzare. Le famiglie da trasferire sarebbero parecchie e difficilmente saranno disposte ad abbandonare le loro case, se non in cambio di ricompense molto elevate.
___________________________________
(1) Fonte: www.quadranteeuropa.it