torna alla home page di Alvec

Torna alla home page... Data Odierna: 26 Aprile 2024   
Andrea Dusi: una carriera eccellente.

Tra le tante notizie riguardanti la premiazione di quest’anno abbiamo scelto l’articolo pubblicato dal quotidiano “L’Arena” di Verona che presenta brevemente Andrea Dusi e la sua attività ed offre una panoramica di tutti i premi assegnati, un post del team di Emozioni3, uno dei brand di Wish days, la società fondata da Dusi e un articolo su quest’ultimo tratto dal sito Studentslife.it. Abbiamo deciso di presentarveli assieme a due video interviste. Una di queste ultime è stata realizzata proprio il giorno della premiazione. Dalle letture degli articoli e dai video emerge un ritratto completo del laureato dell’anno 2015. A lato di questa pagina troverete il link per scaricare il pdf delle dispositive proiettate da Andrea Dusi durante il suo intervento rivolto in modo particolare ai laureandi presenti alla premiazione in Aula Magna.
________________________

Dal quotidiano “L’Arena”

Alvec premia Andrea Dusi per la «carriera eccellente»
Il segreto di una carriera eccellente? «Avere un sogno e tenere vive la passione e la determinazione per realizzarlo». Andrea Dusi il sogno di fare l'imprenditore lo aveva fin da ragazzo: ora, a 39 anni, il veronese è blogger, business angels ma soprattutto cofondatore e amministratore delegato di Wish Days, società che opera nel mercato del turismo, del tempo libero e dei servizi prepagati attraverso i brand Emozione3, Elation e Life Style. Per i risultati raggiunti l'Alvec, l'associazione dei laureati in economia dell'Università di Verona, e i dipartimenti di area economica dell'ateneo scaligero hanno deciso di assegnargli il premio «Una carriera eccellente», «perché ha saputo puntare sull'innovazione coniugando marketing e prodotti a servizi ed emozioni», ha spiegato il presidente di Alvec Vincenzo Di Matteo, durante la cerimonia di premiazione che si è svolta al Polo Zanotto. Dusi entra così a far parte di un Albo d'oro che annovera imprenditori come Alberto Bauli e Sandro Veronesi, manager come Enrico Frizzera (ad del Gruppo Manni Hp) e rappresentanti delle istituzioni quali Alberto Giorgetti, tutti ex studenti dell'ateneo scaligero. Ai tanti laureandi e neo laureati presenti nell'aula magna dell'ateneo, Dusi ha spiegato che «è il percorso che conta, e il mio l'ho costruito a partire dagli anni dell'Università, frequentando stage negli Usa alla Johnson, ad Atlanta e qui a Verona alla Bauli. Negli anni successivi ho rinunciato anche a contratti importanti, pur di realizzare il mio sogno». Un sogno che ora è realtà: Wish Days conta un centinaio di dipendenti distribuiti tra Verona e Milano, nel 2014 ha generato un volume d'affari di 40 milioni di euro e realizzato 644mila cofanetti distribuiti on line e attraverso un migliaio di aziende. Il 39enne ha raccontato il suo percorso e snocciolato consigli davanti a una platea di universitari, riuniti in occasione della premiazione dei neo laureati dell'anno: Davide Lauro e Giulia Sgreva per il Dipartimento di Economia aziendale, Edoardo Mantovani e Zeno Benetti laureati invece per il Dipartimento di Scienze Economiche. Un riconoscimento è stato assegnato anche a Francesca Parise, vincitrice del concorso «Scrivi un articolo tratto dalla tua tesi». F.L.
_______________________________

Da Facebook (post di Emozioni3)

Oggi è stata una grande giornata per noi di Wish Days e di Emozione3!

Nel pomeriggio, infatti, presso l’aula magna dell’Università di Verona, è stato consegnato il premio “Una Carriera Eccellente” al nostro Amministratore Delegato, Andrea Dusi, per “aver saputo sapientemente puntare sull’innovazione, ben coniugando idee di marketing a prodotti e servizi ad emozioni e per aver messo alla base del suo impegno professionale, oltre alla cultura economica, la passione, la determinazione nel conseguire risultati attesi e nel raggiungere traguardi elevati”.
Le parole del virgolettato non sono farina del nostro sacco, ma quelle pronunciate dal presidente dell’ALVEC, Vincenzo Di Matteo, che ha consegnato il premio assieme al primo mentore di Andrea Dusi, il professor Claudio Baccarani. Ci scuserete, quindi, se oggi l’orgoglio di appartenere alla realtà di Wish Days si fa sentire un po’ di più, anche grazie al riconoscimento che Andrea ha voluto fare a tutti noi ritirando il premio stesso. Prima ancora di raccontare all’aula gremita di studenti il suo percorso lavorativo, infatti, ha ringraziato non solo la propria famiglia e il prof. Baccarani, ma anche tutti i colleghi di Wish Days e di Emozione3. “Io sono la punta di un iceberg. Loro sono sotto che spingono in questo momento, ma il premio lo prendo io e me lo porto a casa. Però è il premio di tutti loro”.
Speriamo di poterci spingere a vicenda sempre più in alto!
____________________

Da studentslife.it

Andrea, Cristina e Wish Days: quando il coraggio di lasciare il sicuro per l’incerto premia

Andrea Dusi e Cristina Pozzi avevano 31 e 25 anni quando hanno lasciato il loro ottimo lavoro alle dipendenze di una grande società di consulenza, per buttarsi a capofitto in Wish Days, una nuova avventura imprenditoriale in un mercato ancora agli albori, quello della vendita di esperienze. Classe 1975, doppia laurea European Business Program e pregresse esperienze professionali all’estero e in Italia nella consulenza aziendale lui, 1981, laurea in Economia e Legislazione per l’Impresa alla Bocconi lei, i due si sono incontrati giovanissimi alla Arthur D Little: «Cristina era la mia stagista ed era una neolaureata decisamente in gamba e anche molto coraggiosa, visto che nel 2006, quando per caso mi sono imbattuto nel business della vendita di esperienze regalo che all’estero stava decollando, lei mi ha seguito nel tentativo di creare qualcosa di nostro», racconta Andrea. E hanno avuto un’idea brillante, certo, ma non praticabile senza una base economica: «Che non c’era», racconta Dusi. Niente soldi in tasca, o almeno non abbastanza, ma molte conoscenze in ambito aziendale e industriale che hanno permesso ai due giovani di trovare finanziatori che hanno creduto in loro e che hanno investito 50mila euro nella creazione di Elation Wish Days: «All’inizio è stata dura: continuavamo a lavorare e di notte e nei weekend ci dedicavamo alla nuova avventura». Poi, nel settembre 2006, la svolta: Andrea e Cristina hanno lasciato il lavoro e si sono dedicati a tempo pieno alla nuova “creatura” insieme al loro primo dipendente, Alessandro Zampini, classe 1979, oggi uno dei pezzi grossi dell’azienda: «Per i primi otto mesi non abbiamo guadagnato nulla, poi guadagnavamo e reinvestivamo quasi tutto. Ma per tornare a uno stipendio come quello che prendevo nella consulenza ho dovuto aspettare fino all’anno scorso». Quando in pratica Wish days, grazie al lancio dei cofanetti Emozione3 nel 2009 (che in pochi anni sono diventati il primo competitor in Italia del leader di mercato europeo Smart Box), è arrivata a un giro d’affari oltre i 30 milioni di euro e a 120 dipendenti (oggi). Un impero costruito in poco più di sei anni da due giovanissimi, che di giovani si sono voluti contornare: «L’età media del nostro team è 28,8 anni e su 120 108 sono laureati e 88 sono donne». E insieme funzionano: «Perché una delle difficoltà che si incontrano nel gestire una società che da zero cresce esponenzialmente è certamente la gestione delle risorse e imparare a delegare: negli anni ho capito che se una cosa la sa fare meglio un’altra persona è giusto che la faccia lui o lei per il bene dell’azienda. Ma all’inizio non sai come fare e vorresti tenere tutto sotto controllo», prosegue Dusi. Che spiega che molto Wish Days, lo deve anche al talento dei suoi giovani dipendenti e al loro entusiasmo: «Oggi siamo sempre in cerca di nuove risorse sia per Emozione3 che per altri progetti in essere e tra le persone che vengono assunte a termine o da stagionali spesso ne rimangono poi con noi a tempo indeterminato più della metà». Ma quali sono state le principali difficoltà? «La prima in assoluto è stata andare contro alle persone che ti sono vicine e che ti dicono: “Hai un ottima posizione: chi te lo fa fare? La maggior parte delle imprese falliscono” e alle prime difficoltà ti ricoprono di “Te l’avevo detto”», spiega. Una buona dose di coraggio e fiducia in se stessi, insomma. Poi certamente le difficoltà economiche: «Le banche non danno credito alle imprese giovani anche se promettenti, per questo oggi non abbiamo pendenze con banche o istituti di credito e continuiamo su questa strada». Ma che caratteristiche servono per diventare imprenditori di successo? «Esperienza trasversale e in questo noi siamo stati fortunati, avendo lavorato nel settore consulenza, competenza multidisciplinare, capacità di condividere e confrontarsi, perché in due si fa sempre meglio che da soli. Poi buone idee, certo, e anche un po’ di fortuna, che non guasta mai».